Inaugurazione della mostra “I Portici di Bologna, patrimonio di cultura e identità”

inaugurazione mostra
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Tantissime presenze venerdì 10 dicembre 2021 all’inaugurazione della mostra fotografica e del relativo catalogo “I Portici di Bologna, patrimonio di cultura e identità“ presso la  QR Photo Gallery. Tantissime persone che alla fine del percorso della mostra si sono fermati a farsi uno scatto davanti a un telone che presenta l’immagine di un portico e l’hanno postato su Instagram con #viviiportici, raccontando la loro interpretazione del vivere i portici.

Gli interventi, durante la presentazione, del Prof. Cammelli, della Dott.ssa Galli, della Dott.ssa Gandolfi e dell’editore Roberto Mugavero, hanno messo in evidenza come i portici sono, non solo la storia della nostra città, ma il nostro modo e stile di vivere e come il progetto “I Portici di Bologna, patrimonio di cultura e identità” racconta come sono i portici “vivi”, come noi li conosciamo e li viviamo.

I Portici Bolognesi da pochi mesi sono Patrimonio dell’umanità e per celebrare il riconoscimento dell’Unesco, l’Associazione TerzoTropico-APS e lAssociazione Fotografica Tempo e Diaframma APS in collaborazione con il Comune di Bologna e con Confcommercio ASCOM BolognaFondazione del Monte di Bologna e RavennaFondazione Carisbo e Gruppo Hera hanno ideato e allestito una mostra fotografica, che ha avuto anche il patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Bologna e dell’Ordine dei giornalisti di Bologna.

La mostra sarà esposta dal 10 Dicembre al 15 Gennaio presso QR Photo Gallery, in via Sant’Isaia 90 e sarà accompagnata da un catalogo dal titolo “Portici di Bologna, patrimonio di cultura e identità” (Edizioni Minerva) dove potrete leggere interviste e racconti di bolognesi illustri e sconosciuti. Il catalogo, nei prossimi giorni, sarà omaggiato a Papa Francesco da Roberto Mugavero, editore dello stesso.

Quali sono le differenze rispetto agli altri lavori già pubblicati sul tema? La mostra e il catalogo non analizzano semplicemente il punto di vista urbano e architettonico, in questo lavoro non si celebrano primati come il portico più lungo, il più alto o il più largo, perché l’occhio attento dei fotografi si è posato sulle persone che abitano, vivono e lavorano sotto e sopra i portici. Cristina FerriLuana GugliottaIvano Adversi e Gabriele Fiolohanno immortalato i portici nella loro dimensione sociale, più che strutturaleAccanto alle immagini troverete interviste e racconti dei cittadini curate da Lara Mariani e Rita Bartolomei.

Presenti nella mostra e nel catalogo il primo cittadino, Matteo Lepore, ma anche l’arcivescovo Matteo Maria Zuppi, il sovrintendente del teatro comunale Fulvio Macciardi e il professor Marco Cammelli. Insieme a loro i titolari di attività storiche come la libreria Nanni, il bar Billi, la cioccolateria Majani, ma anche e soprattutto cittadini, abitanti e studenti.

“Il valore artistico-culturale dei portici è inscindibile da quello sociale che ha influenzato nei secoli il carattere dei bolognesi. Sono un punto di incontro, un luogo vivo che ospita bar, ristoranti, negozi, teatri e persino cinema. I portici sono l’identità di Bologna e li abbiamo voluti immortalare nei loro aspetti comuni e quotidiani: abbiamo fotografato e intervistato residenti, studenti, commercianti e ne sono uscite storie molto belle che sono raccontate non solo nel catalogo, ma anche in mostra attraverso alcuni striscioni che contengono stralci delle interviste. Inoltre, abbiamo coinvolto nel lavoro alcuni ragazzi del Liceo Enrico Fermi che hanno realizzato dei video coordinati dal professor Fabio Muci, video veloci e frizzanti nello stile tipico dei ragazzi della quarta e quinta liceo. E per dare un aspetto social, oltre che sociale, all’iniziativa abbiamo creato un finto portico dove i visitatori della mostra sono invitati a farsi una foto con hashtag #viviiportici. La foto che otterrà più like verrà premiata con un catalogo ”.  

 Cristina Berselli, presidente di TerzoTropico e curatrice della mostra

“I portici di Bologna sono uno stile di vita. Un luogo che attraversa l’intera città, in cui condividere i momenti della quotidianità, in qualsiasi condizione climatica. Sono nati secoli fa per prolungare lo spazio abitativo privato, oggi sono classificati come proprietà privata ad uso pubblico e rappresentano un modello sociale di integrazione e comunicazione unico. Abbiamo lavorato sul patrimonio umano che è ospitato dal patrimonio dell’Unesco. Il portico, in centro come in periferia, rappresenta il simbolo dell’integrazione comunitaria. I portici sono come i ponti che tendono ad unire le persone sotto di loro. In questo lavoro non siamo stati solo fotografi, abbiamo usato la fotografia per conoscere le persone” 

Gabriele Fiolo fotografo e curatore della mostra

Partendo da questo presupposto, l’Associazione TerzoTropico-APS e l’Associazione Fotografica Tempo e Diaframma APS, che operano nel campo della fotografia con particolare attenzione al reportage sociale e all’evoluzione del territorio, hanno sviluppato questo progetto cercando scene di vita quotidiana, cogliendo i cambiamenti della città. Lo scopo della mostra e del volume fotografico è narrare la vita che fermenta sotto i portici. Non solo quelli dichiarati Patrimonio dell’umanità, sia chiaro. Il loro sguardo ha viaggiato lungo tutto il centro storico e anche in periferia. 

Il valore di questo lavoro sono quindi le persone, le loro storie, le loro vite sotto i portici raccolte dall’obiettivo di quattro fotografi e dalla penna di due giornaliste.

“Chi mi conosce sa che sono innamorato della mia città. Sono nato sotto i portici, li ho calpestati e lì ho ricevuto la carezza di padre Marella. A San Luca da studente ci sono andato andato prima e dopo gli esami, così come prima e dopo un’importante partita del Bologna. Come ha detto il cardinale Matteo Maria Zuppi, il portico di San Luca è un piccolo cammino di Santiago e in generale i portici sono una città nella città. Per questo motivo il 15 dicembre quando avrò l’onore di andare dal Papa, tra i tanti libri che ho pubblicato, gli porterò proprio questo”.

Roberto Mugavero, Editore del catalogo

“Patrimonio mondiale dell’Unesco sono sicuramente i portici, ma anche chi li abita. Il vero patrimonio sono le persone che abitano una città inclusiva, dove c’è cultura, impresa e commercio. Nelle motivazioni alla candidatura c’era anche il valore sociale dei portici, l’utilizzo sociale che se ne fa e per noi era importante sostenere chi lo racconta. E in questa mostra tutto questo viene ben rappresentato”.

Rossella Fino, Funzionario del Dipartimento Cultura e Promozione della Città

“Il portico è un modo di intendere la bolognesità e quando ci hanno invitato a supportare questa iniziativa abbiamo accolto immediatamente la proposta. Abbiamo dovuto fare una grande selezione tra i nostri associati, ma abbiamo individuato le attività più caratteristiche che si spalmavano sul territorio”.  

Giancarlo Tonelli, Direttore Generale Confcommercio-Ascom Bologna

Orari della mostra: 

da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle ore 19. Sabato dalle ore 9 alle ore 14

Sabato 11 dicembre 2021 e sabato 15 gennaio dalle ore 9 alle ore 19

Il libro edito dalla Minerva è già disponibile nelle librerie e sul sito della Minerva cliccando qui o leggendo il seguente QRcode:

Di seguito una galleria di immagini:

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