Graditissima la visita del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Bologna Silvestro Ramunno alla mostra fotografica “I Portici di Bologna, patrimonio di cultura e identità“ presso la QR Photo Gallery in via Sant’Isaia 90 a Bologna. Un’occasione per ringraziarlo per il patrocinio fornito al progetto.
La mostra e il relativo catalogo non analizzano semplicemente il punto di vista urbano e architettonico, in questo lavoro non si celebrano primati come il portico più lungo, il più alto o il più largo, perché l’occhio attento dei fotografi si è posato sulle persone che abitano, vivono e lavorano sotto e sopra i portici. Cristina Ferri, Luana Gugliotta, Ivano Adversi e Gabriele Fiolo, hanno immortalato i portici nella loro dimensione sociale, più che strutturale. Accanto alle immagini troverete interviste e racconti dei cittadini curate da Lara Mariani e Rita Bartolomei.
I Portici Bolognesi da pochi mesi sono Patrimonio dell’umanità e per celebrare il riconoscimento dell’Unesco, l’Associazione TerzoTropico-APS e l’Associazione Fotografica Tempo e Diaframma APS in collaborazione con il Comune di Bologna e con Confcommercio ASCOM Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo e Gruppo Hera hanno ideato e allestito una mostra fotografica, che ha avuto anche il patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Bologna e dell’Ordine dei giornalisti di Bologna.
Presenti nella mostra e nel catalogo il primo cittadino, Matteo Lepore, ma anche l’arcivescovo Matteo Maria Zuppi, il sovrintendente del teatro comunale Fulvio Macciardi e il professor Marco Cammelli. Insieme a loro i titolari di attività storiche come la libreria Nanni, il bar Billi, la cioccolateria Majani, ma anche e soprattutto cittadini, abitanti e studenti.
“Il valore artistico-culturale dei portici è inscindibile da quello sociale che ha influenzato nei secoli il carattere dei bolognesi. Sono un punto di incontro, un luogo vivo che ospita bar, ristoranti, negozi, teatri e persino cinema. I portici sono l’identità di Bologna e li abbiamo voluti immortalare nei loro aspetti comuni e quotidiani: abbiamo fotografato e intervistato residenti, studenti, commercianti e ne sono uscite storie molto belle che sono raccontate non solo nel catalogo, ma anche in mostra attraverso alcuni striscioni che contengono stralci delle interviste. Inoltre, abbiamo coinvolto nel lavoro alcuni ragazzi del Liceo Enrico Fermi che hanno realizzato dei video coordinati dal professor Fabio Muci, video veloci e frizzanti nello stile tipico dei ragazzi della quarta e quinta liceo. E per dare un aspetto social, oltre che sociale, all’iniziativa abbiamo creato un finto portico dove i visitatori della mostra sono invitati a farsi una foto con hashtag #viviiportici. La foto che otterrà più like verrà premiata con un catalogo ”.
Cristina Berselli, presidente di TerzoTropico e curatrice della mostra
“I portici di Bologna sono uno stile di vita. Un luogo che attraversa l’intera città, in cui condividere i momenti della quotidianità, in qualsiasi condizione climatica. Sono nati secoli fa per prolungare lo spazio abitativo privato, oggi sono classificati come proprietà privata ad uso pubblico e rappresentano un modello sociale di integrazione e comunicazione unico. Abbiamo lavorato sul patrimonio umano che è ospitato dal patrimonio dell’Unesco. Il portico, in centro come in periferia, rappresenta il simbolo dell’integrazione comunitaria. I portici sono come i ponti che tendono ad unire le persone sotto di loro. In questo lavoro non siamo stati solo fotografi, abbiamo usato la fotografia per conoscere le persone”
Gabriele Fiolo fotografo e curatore della mostra
Partendo da questo presupposto, l’Associazione TerzoTropico-APS e l’Associazione Fotografica Tempo e Diaframma APS, che operano nel campo della fotografia con particolare attenzione al reportage sociale e all’evoluzione del territorio, hanno sviluppato questo progetto cercando scene di vita quotidiana, cogliendo i cambiamenti della città. Lo scopo della mostra e del volume fotografico è narrare la vita che fermenta sotto i portici. Non solo quelli dichiarati Patrimonio dell’umanità, sia chiaro. Il loro sguardo ha viaggiato lungo tutto il centro storico e anche in periferia.
Il valore di questo lavoro sono quindi le persone, le loro storie, le loro vite sotto i portici raccolte dall’obiettivo di quattro fotografi e dalla penna di due giornaliste.
Orari della mostra:
da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle ore 19. Sabato dalle ore 9 alle ore 14
Il libro edito dalla Minerva è già disponibile nelle librerie e sul sito della Minerva cliccando qui o leggendo il seguente QRcode: