Sabato 14 settembre presso la suggestiva cornice della Chiesa di Sant’Agata a Budrio (BO), è stata inaugurata la mostra fotografica “IO CREDO” di Mario Rebeschini, rinomato fotoreporter e socio onorario dell’Associazione Fotografica Tempo e Diaframma APS. La mostra, curata da Gabriele Fiolo, ha attirato un folto pubblico di appassionati di fotografia, curiosi e fedeli di varie tradizioni religiose, tutti accomunati dal desiderio di esplorare le molteplici espressioni della fede che arricchiscono il tessuto culturale bolognese.
La mostra nasce dall’ambizione di rispondere a una domanda profonda: Quante sono le voci che si elevano in preghiera a Bologna? Attraverso l’obiettivo di Rebeschini, il visitatore viene condotto in un viaggio che esplora la pluralità delle fedi presenti sotto le Due Torri. Le fotografie catturano momenti significativi e intimi della spiritualità cittadina, dai festeggiamenti della Madonna di San Luca alle celebrazioni pasquali delle comunità ortodosse, dai riti dell’induismo alla festa della luce.
“Ho riscoperto il mondo girando per Bologna, senza muovermi da essa“, ha dichiarato Rebeschini durante la cerimonia di apertura. Con grande emozione, il fotoreporter ha raccontato come l’esperienza di documentare le nuove comunità religiose bolognesi – ortodosse, russe, romene, ucraine, copte, evangeliche, indiane shik e induiste – gli abbia permesso di riscoprire una fede quasi dimenticata. Le immagini raccontano di piccole moschee allestite in tende e spazi improvvisati, di nuove chiese nate con l’arrivo degli ho immigrati, e mettono in luce la convivenza pacifica e il dialogo interreligioso che caratterizzano Bologna.
Mario Rebeschini
Io credo, tu credi….., presente indicativo del verbo credere che è transitivo e quindi non esaurisce l’azione in sé ma la estende e richiede la presenza di “un altro”. La vita veramente umana, è quella dove qualcuno si apre con fiducia all’altro e crede in lui. Credere: un verbo che ci accompagna dalla nascita. Mario, nel suo viaggio interiore ed esperienziale, ha esplorato le diverse sfumature di questo termine, incontrando fedi e riti millenari in giro per il mondo. Ma il suo pellegrinaggio più profondo è stato quello compiuto nel nostro territorio, dove si è immerso nelle comunità locali, ascoltando le loro storie e raccontandone la fede con una sensibilità unica. Il suo lavoro è un viaggio a km zero, è un invito a riflettere sul significato profondo del credere e a riscoprire le nostre radici spirituali.
Gabriele Fiolo
La mostra “IO CREDO” è un’opera di grande sensibilità e impatto emotivo. Ogni fotografia non è solo una testimonianza visiva, ma una finestra aperta su mondi diversi, che coesistono fianco a fianco in un’armonia che riflette il carattere cosmopolita della città. In questo senso, Bologna emerge come un microcosmo d’Europa, un luogo in cui culture e fedi si intrecciano, dimostrando come il dialogo tra religioni sia una realtà già consolidata.
L’evento inaugurale, alla presenza e con i saluti di Carlo Pagani, a rappresentanza della Pro Loco di Budrio e di Fra Giacomo, che ci ha ospitato nella Chiesa di SAnt’Agata, si è concluso con un caloroso applauso e la soddisfazione dei presenti, che hanno potuto apprezzare da vicino la maestria di Rebeschini nel cogliere l’essenza delle diverse spiritualità che animano Bologna.
Mario Rebeschini: Giornalista professionista e fotoreporter e socio onorario dell’Associazione Fotografica Tempo e Diaframma APS. Vive e lavora a Bologna. Collabora con giornali, riviste, case editrici e agenzie fotografiche. Autore di diversi libri e mostre fotografiche. Già Presidente dell’Airf, Associazione italiana Reporters Fotografi. Già Consigliere Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.
La mostra sarà visitabile fino al 29 settembre, con apertura il sabato e la domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00 e un’apertura straordinaria conclusiva il il 3 ottobre 2024. L’ingresso è gratuito. Un’occasione imperdibile per scoprire, attraverso le immagini, la ricchezza di un dialogo tra culture che rende Bologna un vero crocevia di civiltà e spiritualità.
Foto di Cristina Ferri