Brassaï

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Brassaï, pseudonimo di Gyula Hal·sz (9 settembre 1899 – 8 luglio 1984), è stato un fotografo ungherese naturalizzato francese.
Studiò arte a Budapest, prima di essere chiamato, in giovane età, nell’esercito Austroungarico per combattere la Prima Guerra Mondiale. Rientrato dal fronte si stabilì per breve tempo a Berlino, e nel 1925 si trasferì stabilmente a Parigi dove ebbe inizio la sua attività artistica. Inizialmente, il suo interesse era orientato più verso la pittura e la scultura, solo più tardi, dopo aver apprezzato il lavoro svolto dal noto fotografo ungherese Andre Kertesz, si avvicinò per la prima volta alla fotografia. Nei primi anni trenta, come un nottambulo, iniziò a fotografare la notte parigina la quale si rivelava ai suoi occhi tutt’altro che dormiente, in particolare concentrò la sua attenzione sugli ambienti più oscuri e malfamati, immortalando una Parigi notturna animata da prostitute, amanti, operai al lavoro, e gangster,ma anche gli ambienti urbani come le stradine dei quartieri antichi, la Senna, la Tour Eiffel.
Una volta radicato nelle viscere del territorio parigino, la sua attenzione fotografica nei confronti della città diventò assoluta. Amò Parigi di notte o sotto la pioggia, le ville, i giardini, il lungosenna e le stradine senza tempo dei quartieri antichi. Adottò lo pseudonimo di Brassaï in memoria della sua terra d’origine (significa “di Brasov” – Brasso, in ungherese). Nel 1933 pubblicò il suo primo libro di fotografie, “Paris de nuit”, che riscosse un grande successo, soprattutto nell’ambiente artistico. Henry Miller lo soprannominò “l’occhio di Parigi”. Si interessò anche all’alta società, agli intellettuali, al teatro e all’opera. Immortalò, tra gli altri, Salvador DalÌ, Pablo Picasso, Henri Matisse e Alberto Giacometti. Nel 1956 il suo film Tant qu’il y aura des bÍtes vinse il Grand Prix Speciale della Giuria come film più originale al Festival di Cannes. Fu insignito del titolo di Cavaliere delle arti e delle lettere nel 1974 e di Cavaliere della Legion d’onore nel 1976. Nel 1978, vinse il Premio internazionale di fotografia a Parigi. Ha scritto 17 libri e numerosi articoli, tra i quali, nel 1948, il romanzo Histoire de Marie, pubblicato con una introduzione di Henry Miller. Inoltre, l’Università di Chicago ha curato l’edizione e la traduzione di Lettera ai miei genitori e Conversazioni con Picasso (1964).
Morì l’8 luglio 1984 a Eze, nelle Alpi marittime, e fu sepolto al cimitero di Montparnasse di Parigi.
“Sono stato ispirato a diventare un fotografo, dal mio desiderio di tradurre tutte le cose che mi incantarono, nella Parigi notturna che stavo scoprendo”

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